Zuppa medievale di piselli e cipolle
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  • Immagine del redattore Silvia

Zuppa medievale di piselli e cipolle

Anche in primavera le zuppe sono "in", specialmente in giornate uggiose come questa. Oggi ho voglia di una zuppa molto speciale, la quale ricetta ci è pervenuta dalla Francia medievale. E' un piatto semplice ed economico ma ha un gusto estremamente soddisfacente, specialmente per chi ha voglia di qualcosa di diverso dal solito. Questa zuppa è vegana, senza glutine e ricca di proteine, ferro e vitamine B, inoltre scalda e nutre anche i piu esigenti. Io oggi la accompagno a della focaccia fatta in casa e una bella insalata mista di stagione.


E' una zuppa da nobili, perchè contiene la preziosissima spezia zafferano, nel medioevo ancora piu' raro e costoso di oggi. Il segreto di questa zuppa però è l'aggiunta di idromele, che le da quel qualcosa di dolce e aromatico che si sposa tanto bene con il gusto dei piselli, delle cipolle e dello zafferano.


Ingredienti per 4-6 persone:


piselli secchi: attenzione a prendere quelli smezzati come in foto, altrimenti il tempo di cottura si allunga parecchio.

4 cipolle a pezzetti

1 tazza (500g) piselli secchi

6 tazze (2L) brodo di verdura

½ tazza (1 CU) prezzemolo

2 bustine di zafferano

1 pizzico di noce moscata

2 CU di olio

1 Cu di grani di pepe

1/2 bicchiere di idromele classico, oppure un cucchiaio di miele


Cuocere i piselli nel brodo mescolando ogni tanto. E’ preferibile ma non necessario metterli a bagno precedentemente.

Mentre si cucinano, soffriggere le cipolle e poi versarle nella pentola con i piselli, aggiungere lo zafferano, lasciar cuocere ancora finché i piselli si disfano da soli, ci vorrà circa un'ora, e infine aggiungere il prezzemolo, il pepe ed eventualmente un pò di sale, se si desidera.

La ricetta originaria dice di mescolare parecchio. Infatti è importante, intanto perché non si attacchi al fondo della pentola e poi perché venga bella cremosa.

Inoltre nel medioevo verso fine cottura inserivano nella zuppa anche del pane, normalmente pane vecchio e spesso scuro (il pane bianco era una rarità solo per i nobili, i quali a volte lo tenevano addirittura in una cassetta chiusa a chiave perché gli inservienti non lo rubassero). Io non l’ho messo nella ricetta per motivi nutrizionali: il pane, specialmente quello che usiamo oggi, contiene solo calorie vuote, nel medioevo utili per nutrire molto con pochi soldi, oggi indesiderate. Piuttosto preferisco valorizzare il gusto della zuppa, che con il pane andrebbe diluito. Nulla vieta però di gustare la zuppa assieme a del buon pane integrale, preferibilmente fatto in casa. Inoltre per una cena completa va accompagnata da verdura fresca di stagione.



focaccia alle erbe aromatiche

insalata mista



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